Pubblicato: 20.06.2024.
U dvorani Zajednice Talijana u Krasici održan je treći čin smotre dramskih skupina i zborova „Coremo… su e zo pe’l palco“.
Karavana Festivala dell’Istroveneto stigla je u Krasicu za treći čin smotre zborova i dramskih skupina „Coremo… su e zo pe’l palco“. Ovaj događaj, koji je postao redovit, svake godine privlači veliku publiku i budi veliko oduševljenje. Dvorana lokalne Zajednice Talijana bila je prepuna ljudi svih generacija koji su došli na ovu prigodu, među kojima su bili Vladimir Torbica, pročelnik za kulturu i teritorijalnost Istarske županije, Felice Žiža, zastupnik CNI u slovenskom parlamentu, Maurizio Tremul, predsjednik Talijanske unije, Marin Corva, predsjednik Izvršnog odbora Talijanske unije, Marianna Jelicich Buić, voditeljica Sektora kulture IO UI, Corrado Dussich, dogradonačelnik Buja, Regina Gardoš, predsjednica Mjesnog odbora Krasice te predstavnici mnogih društava, uključujući i domaćina, Mate Mekiša.
Tradicija i suvremenost
Večer je, kao i obično, vodila Alexandra Buić; mlada voditeljica je sa spretnošću i humorom uspjela zabaviti publiku i predstaviti grupe koje su nastupale. Treći čin susreta zborova i dramskih skupina otvorili su mali pjevači iz Krasice, pod vodstvom učiteljice Valentine Ravalico Vižintin. Takozvani „Merli canterini“, sa svojim tradicionalnim nošnjama, pratnjom harmonike, ali prije svega sa simpatičnošću i talentom, osvojili su sve kombinacijom tradicionalnih pjesama i komičnih skečeva. Nakon zasluženog gromoglasnog pljeska, nastupili su učenici Srednje škole Rovinj, točnije grupa dramskog laboratorija, pod vodstvom redateljica Larise Degobbis i Patricije Sfettine Jurman. Učenici su, zajedno sa svojim profesoricama, autori djela „La tabachina“. Kombinacija tradicije i suvremenih poruka kako bi se istaknula autonomija žena, osuđujući njihovu izolaciju unutar kućnih zidova, ali istovremeno predlažući i nezaobilazne elemente tradicije.
Bogat repertoar
Prvi vokalni ansambl na susretu bio je zbor „Carillon“ iz Zajednice Talijana Pula, koji je izveo „Al patinagio“ i „Crostoli musicali“. Vokalnu grupu vodi učiteljica Irena Vladisavljević, autorica aranžmana izvedenih pjesama. „Ovo je moje prvo sudjelovanje na Festivalu i moram reći da je stvarno dobro organiziran, a i publika nas je srdačno dočekala“, izjavila je Vladisavljević na kraju večeri. „Izvedene pjesme dio su našeg repertoara koji se proteže od starih pulskih pjesama, poput ‘Al patinagio’, do drugih dijalektalnih i talijanskih pjesama. Najviše volimo ‘stare majstore’, renesansne pjesme na talijanskom, pa sve do modernih komada poput ’10 ragazze’“.
Dramska skupina „Cademia Castel Leon“ Zajednice Talijana „Santorio Santorio“ iz Kopra predstavila se s aranžmanom tradicionalne europske bajke „I tre porseleti“, adaptirane od Franke Kovačić i prevedene na istrovenetski od strane izvođača, pod režijom Brune Alessio Klemenc. Bajka za djecu, ali zašto je prikazati na smotri za odrasle? „Namjera je bila vratiti se u djetinjstvo i pronaći poznatog ‘djetinjeg duha’ u sebi, čak i ako imamo 70 godina“, objasnila je redateljica Alessio Klemenc, naglašavajući važnost okupljanja.
Atmosfera puna energije
Treći susret „Coremo… su e zo pe’l palco“ zatvorio je SAC „Marco Garbin“ iz Zajednice Talijana „Pino Budicin“ iz Rovinja, pod vodstvom učitelja Riccarda Sugara. Grupa je zabavila publiku kombinacijom tradicionalnih rovinjskih pjesama, stvarajući energičnu atmosferu. „Vrlo smo zadovoljni večerašnjim nastupom, jer ovo je prilika za okupljanje i govoriti dijalekt“, komentirao je Maestro. „Ovo nije prvi put da sudjelujemo na Festivalu; unutar našeg društva radimo puno, predlažemo muške i ženske arije, a imamo i aktivnost zbora… trudimo se.“
Još jedan veliki uspjeh za Festival dell’Istroveneto, čiji je sljedeći susret u petak, 21. lipnja u Zajednici Talijana u Momjanu za četvrti čin smotre „Coremo… su e zo pe’l palco“, dok će u subotu, 22. lipnja, na trgu Svetog Servula u Bujama, Limena glazba lokalnog društva proslaviti svoju 35. godišnjicu. Oba susreta počet će u 20 sati.
Festival dell’Istroveneto, un appuntamento per tutte le età
Nella sala della CI di Crassiza è andato in scena il terzo atto della rassegna di filodrammatiche e cori «Coremo… su e zo pe’l palco»
Il carosello del Festival dell’Istroveneto è approdato a Crassiza per il terzo atto della rassegna dei cori e delle filodrammatiche “Coremo… su e zo pe’l palco”. Un appuntamento ormai fisso, che puntualmente, a ogni sua tappa, riscuote grande successo sia di pubblico, sia di entusiasmo. La sala della locale Comunità degli Italiani era gremita di persone di tutte le età accorse per l’occasione, tra di loro erano presenti Vladimir Torbica, assessore alla Cultura e alla territorialità della Regione istriana, Felice Žiža, parlamentare CNI della Repubblica di Slovenia, Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana, Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marianna Jelicich Buić, responsabile del Settore Cultura della GE dell’UI, Corrado Dussich, vicesindaco in quota CNI della Città di Buie, Regina Gardoš, presidente del Comitato locale di Crassiza e i rappresentati di molteplici sodalizi, a partire da quello ospitante, Mate Mekiš.
Tradizioni e modernità
La serata è stata presentata, come di consueto da Alexandra Buić; la giovane con disinvoltura e ironia ha saputo intrattenere il pubblico e presentare nel migliore dei modi i gruppi che si sono susseguiti sul palco. Ad aprire il terzo appuntamento dell’incontro dei cori e delle filodrammatiche sono stati i minicantanti di Crassiza, guidati dalla Maestra Valentina Ravalico Vižintin. I cosiddetti “Merli canterini”, con i loro vestiti tradizionali, l’accompagnamento della fisarmonica, ma soprattutto tanta simpatia e bravura hanno conquistato tutti grazie al loro mix di brani tradizionali e scenette comiche. Dopo un meritatissimo applauso scrosciante, sono entrati in scena i ragazzi della SMSI di Rovigno, più precisamente il gruppo del laboratorio teatrale, guidato dalle registe Larisa Degobbis e Patrizia Sfettina Jurman. I ragazzi, assieme alle loro professoresse sono anche gli autori dell’opera “La tabachina”. Un miscuglio di tradizioni e messaggi contemporanei per rivendicare l’autonomia della donna, condannando il suo confinamento entro le mura domestiche, ma proponendo contemporaneamente anche elementi imprescindibili della tradizione. “Siamo contenti di aver partecipato e contribuito a questo appuntamento con il nostro idioma, perché penso che il mantenimento della lingua sia importante. Inoltre insegnare il dialetto ai ragazzi facendo teatro è divertente anche per loro, perché così non hanno alcuna inibizione – commenta Degobbis –. Parlare il dialetto a questa età non è scontato, ma così si divertono. Inoltre, è un’occasione per affrontare diverse tematiche importanti come, in questo caso, quella del ruolo della donna”. Il laboratorio si svolge durante tutto l’anno scolastico e vi prendono parte 20 studenti, i quali al suo interno studiano anche canto, dizione e recitazione e il risultato di questa fervente attività sono i numerosi premi vinti ai tanti concorsi a cui hanno partecipato.
Un vasto repertorio
Il primo ensemble vocale dell’incontro è stato il coro “Carillon” della CI di Pola, che ha interpretato per l’occasione “Al patinagio” e “Crostoli musicali”. Il gruppo vocale è diretto dalla Maestra Irena Vladisavljević, autrice dell’arrangiamento dei brani proposti. “Si tratta della mia prima partecipazione al Festival e devo dire che è veramente ben organizzato e anche l’accoglienza del pubblico è stata molto calorosa – ha dichiarato la dirigente Vladisavljević alla fine delle serata –. I brani proposti fanno parte del nostro repertorio che spazia da canzoni antiche polesi, come ‘Al patinagio’, una delle ultime studiate, ad altre dialettali, fino a quelle in italiano. Amiamo più di tutto i ‘vecchi maestri’, quindi canzoni rinascimentali in italiano, fino ad arrivare a pezzi come ‘10 ragazze’, decisamente più moderni”.
La filodrammatica “Cademia Castel Leon” della CI “Santorio Santorio” di Capodistria si è presentata con l’arrangiamento di una favola tradizionale europea, “I tre porseleti”, adattata da Franka Kovačić e tradotta in istroveneto dagli interpreti, per la regia di Bruna Alessio Klemenc. Una storia per bambini, perché quindi presentarla a una rassegna dedicata agli adulti? “L’intento era quello di ritornare bambini e farci ritrovare il famoso ‘fanciullino’ che c’è dentro di noi, anche se si hanno 70 anni – ha spiegato la regista Alessio Klemenc, ricordando inoltre l’essenzialità del ritrovarsi –. La partecipazione a questo Festival è importantissima perché noi ‘viviamo’ in istroveneto, ma anche perché è quasi l’unica occasione per incontrare amici e conoscenti che altrimenti non vediamo”.
Atmosfera coinvolgente
Il terzo appuntamento con “Coremo… su e zo pe’l palco” è stato chiuso dalla SAC “Marco Garbin”, della CI “Pino Budicin” di Rovigno, diretta dal Maestro Riccardo Sugar. Il gruppo ha allietato il pubblico con un mix di canzoni tradizionali rovignesi, creando un’atmosfera coinvolgente. Anche il dirigente della “Marco Garbin” considera la rassegna un momento fondamentale per la condivisione e la promozione del nostro patrimonio linguistico. “Siamo molto soddisfatti dell’esibizione di stasera, anche perché questa è un’opportunità per congiungersi e parlare il dialetto – ha commentato il Maestro –. Non è la prima volta che partecipiamo al Festival; all’interno della nostra società lavoriamo molto, proponiamo arie maschili e altre femminili, poi c’è l’attività del coro… ci diamo da fare”.
Un altro grande successo per il Festival dell’Istroveneto, il cui prossimo appuntamento è venerdì, 21 giugno presso la CI di Momiano per il quarto atto della rassegna “Coremo… su e ze pe’l palco”, mentre sabato, 22 giugno, in piazza San Servolo a Buie, la Banda d’ottoni del locale sodalizio, celebrerà il suo 35esimo anniversario. Entrambi gli appuntamenti avranno inizio alle ore 20.
Foto: NICOLE MISON
Izvor: lavoce.hr