Pubblicato: 28.02.2013.
Lungo la strada che conduce a Grisignana di distende Tribano con le sue tipiche case in pietra grigia, balatoi, scale esterne e altri dettagli tipici dell’archietettura locale. Tribano e il villaggio vicino di Bibali risalgono al XV secolo e sono sorti in seguito alle immigrazioni slave causate dall’invasione turca nei Balcani.
La zona, pero’, come testimoniano i resti delle mura di cinta del vicino castellieri del Croc, fu abitata gia’ nella preistoria. La chiesetta di San Giorgio, racchiusa all’interno delle mura cimiteriali e consacrata nel 1758 dal vescovo Marino Bozzattini, e’ stata costruita sulle basi di un precedente edificio sacro del 1656.
Alla destra si trova il bel campanile risalente al 1872, costruito sopra un alto zoccolo di pietra bianca e terminante a cuspide quadrangolare.
L’interno del santuario e’ riccamente decorato da stucchi e affreschi. Sopra l’altare centrale di stile barocco in marmi policromi spiccano le statue di S. Giorgio con il drago e di S. Giuseppe col Bambino. Nell’unica navata sono collocati due altari in legno, uno dedicato alla Beata Vergine delle grazie, l’altro a S. Rocco. A lato dell’ingresso e’ murata una curiosa iscrizione con la quale Papa Giovanni XXII concedeva 40 giorni di indulgenza a chi avesse frequentato la chiesa. Papa Clemente IVaggiungeva il beneficio di 3800 anni di indulgenza a chi baciava la croce e ascoltava la Santa Messa. Si tratta probabilmente di una lapide commemorativa posta pero’ in epoche piu’ recenti.