Pubblicato: 28.02.2013.
Momiano
Le numerose sorgenti d’acqua e per la sua felice ubicazione quest’area e’ stata abitata gia’ in epoca preistorica come risulta dai ritrovamenti avvenuti nelle grotte della Cingarela. Momiano fu sede di un castelliere preistorico e fu abitato probabilmente anche in epoca romana (Castrum Mammilianum). Viene nominato per la prima volta nel 1035 in un documento imperiale.
Nel 1102 il conte Ulrico II di Weimar dona alcuni suoi possedimenti in Istria, e fra essi il feudo di Momiano, al Patriarcato di Aquileia. Nel XIII sec. il feudo di Momiano viene assegnato dai patriarchi d’Aquileia ai signori di Duino di cui il primo Vossalco che fara’ costruire il castello.
Il potere e il prestigio della famiglia si rafforzano con i figli di Vossalco, Conone e Bianchino. I disecendenti dei signori di Momiano non seppero mantenere la supremazia iniziale della famiglia tanto che nel 1340 i patriarchi concedono il feudo ai conti di Gorizia e alla famiglia dei nobili tedeschi Raunicher.
Due secoli piu’ tardi, ovvero nel 1548 viene comprato dai nobili bergamaschi i conti Rota che lo restaurano e lo abitano fino al 1835 quando decidono di abbandonarlo del tutto e costruirsi una dimora a Momiano. Pochi anni dopo, in seguito ai moti rivoluzionari del 1848, venivano definitivamente aboliti gli obblighi feudali e Momiano riceveva lo status di comune rurale comprendente anche le localita’ di Merischie, Oscurus e Sorbar (Marussici). Nel 1905, in seguito a un nuovo riassetto amministrativo, la borgata viene a far parte del comune di Buie.
Momiano comprende un territorio abbastanza vasto con diverse frazioni minori. La varieta’ del paesaggio che si puo’ ammirare percorrendo gli itinerari del Momianese presenta un ambiente suggestivo dove l’opera dell’uomo si integra e armonizza con la natura. I vigneti della zona producono la malvasia, il tipico moscato di Momiano di altissima qualita’, rinomato anche al di fuori del territorio. L’abbondanza della fauna (fagiani, caprioli, cinghiali) favorisce il turismo venatorio. La ristorazione si avvale della tradizionale cucina locale, mentre si sta avviando con buone prospettive l’agriturismo. Il paese di Momiano, concentrato nella Villa di sotto dove si trova la chiesa e le case piu’ antiche dell’abitato, si e’ andato sviluppando nel tempo verso la sommita’ del colle dando origine alla Villa di sopra. La chiesa piu’ antica e’ quella medievale di S. Martino, costruita in diverse fasi e fino al secolo scorso era circondata da un cimitero. Ha tre navate, cinque altari, un pulpito marmoreo e una fonte battesimale. Uno degli altari e’ dedicato a S. Ruffo martire le cui ossa furono trovate in una cassetta murata nel 1567 nella chiesa campestre di S. Nicolo’. Furono qui trasportate da una chiesa della diocesi capodistriana dal vescovo scismatico Vergerio per paura che venissero disperse o sconsacrate. L’antica chiesa fu rifatta tra il 1578 ed il 1600 dal parroco Diedo. Le navate sono divise da otto pilastri a base ottagonale. Fino al secolo scorso vi erano scolpiti dei rilievi antropomorfi e altri simboli. Oggi ne rimane solo uno, quello accanto al presbiterio, che reca la data MDLIX e un volatile che si abbevera ad un calice. Sugli altari laterali della navata sinistra si nota una bella statua policroma della Madonna col Bambino risalente al XVII sec. Ed una pala rappresentante S. Valentino e S. Gerolamo, mentre sull’altare della navata destra si trova una pala rappresentante S. Francesco e S. Biagio firmata P. Kunl. L’altro altare e’ dedicato a S. Antonio.
L’altare maggiore di stile barocco e’ riccamente decorato da marmi policromi, eleganti volute e da due statue raffiguranti S. Martino eS. Stefano. Sul campanile e’ immurata una bella lapide raffigurante il leone di S. Marco. Sopra Momiano domina il paesaggio l’abitato di San Mauro con la chiesetta e il campanile. Un tempo attorniata dal cimitero, la chiesa fu ingrandita perche’ considerata miracolosa e fu dedicata alla Madonna della Salute. Il villaggio di Merischie e’ situato sopra un colle dal quale si gode un magnifico panorama. Nei suoi pressi, dove sorgeva un abitato rurale romano, si trova la chiesetta cimiteriale di S. Giovanni Battista con il suo portico in legno sostenuto da colonnine. La facciata e’ decorata da un campanile a vela con bifora. Il paese di Oscurus, l’antica Fontana Fusca, e’ diviso in due frazioni: quella di sotto e quella di sopra.
La chiesetta cimiteriale di S. Caterina e’ situata in prossimita’ del paese. All’estremita’ del paese e’ situata la chiesa di S. Giorgio. Il suo portico e’ sorretto da quattro piccoli pilastri a sezione quadrata. Sulla facciata spicca il campanile a vela. A Briz la chiesetta cimiteriale romanica di S. Maria Maddalena, un tempo riccamente decorata, oggi e’ quasi del tutto spoglia di arredi di qualche valore artistico. Il villaggio di Berda, la medievale Warda Vegla di origine preistorica, e’ situato a 408 m di altezza e domina la valle del torrente Argilla. La chiesa di S. Giacomo risalente al XVI secolo e’ a navata unica. Il campanile alto 16 m,a forma di torre con terminazione merlata, risale agli anni 1924-25. Presso il confine con la Slovenia sorge il villaggio di Cucibreg, a 432 m di altezza da cui si gode un panorama di particolare bellezza. La chiesa di S. Giustina si trova in posizione isolata al di fuori del paese. Subito a ridosso del confine croato-sloveno, si trova il Monumento ai caduti della battaglia di Cucibreg, svoltasi nella notte tra il 3. e 4. novembre 1944. a dove fianco a fianco hanno combattuto i partigiani della Seconda brigata della 43. divisione istriana e i partigiani del Battaglione «Alma Vivoda» di Muggia.