Prealoader

Galleria

Nessun confine ci può dividere

Pubblicato: 07.11.2016.

RICORRENZE A Cucciani ricordato 11 72° anniversario della battaglia che vide impegnati i partigiani croati, sloveni e italiani contro le forze nazifasciste. Allora, come è stato rilevato alla commemorazione, venne creata l’unità fra gli istriani che oggi è più necessaria che mai
BUIE I Benvenuti alla 72° cerimonia commemorativa della battaglia di Cucciani (Kudibreg), luogo coronato dalla luce della vittoria dagli eroici figli dell’Istria il 3 e 4 novembre 1944″. Con queste parole è iniziata ieri mattina la cerimonia in ricordo della battaglia che vide le unità partigiane della II brigata della 43° divisione istriana, i partigiani italiani del battaglione “Alma Vivoda” e le unità dei partigiani sloveni del Capodistriano fronteggiarsi con le forze nazifasciste. Nello scontro persero la vita più di 120 combattenti. L’incontro, come da tradizione, è stato organizzato dall’Unione dei combattenti antifascisti del Buiese in collaborazione con l’omonima Associazione slovena e la sezione di Muggia dell’ANPI, con il sostegno della Città di Buie e della Regione istriana. Con la deposizione delle corone ai piedi del monumento eretto nel 1959 a ricordo dei combattenti croati, italiani e sloveni e con un minuto di raccoglimento, le delegazioni del Buiese, del Capodistriano e del Muggesano hanno reso omaggio ai Caduti. Nonostante il paesaggio offrisse una cornice pienamente autunnale, con vento e pioggia, si sono riuniti a Cucciani numerosi rappresentanti delle associazioni antifasciste. A fare gli onori di casa è stato il sindaco di Buie, Edi Andreagid, che ha dato il benvenuto ai presenti. “Da questo raduno inviamo il messaggio che nessun confine ci può separare, perché in Istria abbiamo imparato a convivere in unità e armonia, indipendentemente dalla nazionalità e dalla lingua che parliamo”, ha dichiarato Andreagid. Con parole simili si sono rivolti al pubblico anche il vicesindaco di Capodistria Peter Boli e la vicesindaco di Muggia Laura Marzi, esprimendo il desiderio che una guerra così non si ripeta mai più. “I combattenti hanno regalato quello che avevano di più caro, le loro vite, per la nostra pace, la libertà e per il nostro futuro”, ha rilevato il presidente della Regione Istriana, Valter Flego, aggiungendo che “allora venne creata un’unità, attuale e necessaria anche oggi, più che mai. Cucciani è il simbolo dell’unità di tutti gli istriani”. Il tempo sfavorevole ha impedito lo svolgersi del programma culturale della Banda d’ottoni della Comunità degli Italiani e delle scuole elementari di Buie. Tanti i ricordi, i discorsi, le persone presenti, di cultura e tradizioni diverse, ma con grandi ideali comuni: quelli della libertà, della pace e dell’amicizia tra i tre popoli istriani.

In primo piano

Skip to content